Lunedì, 25 Gennaio 2016 15:33

San Domenico e l’Ordine Domenicano

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San Domenico concepì dunque una vita di santità interiore che anima una vita esteriore di servizio di Dio: una vita di unione con Dio sfociante in una vita di unione col prossimo. La prima è indispensabile alla seconda: contemplare, pregare, studiare, imparare per comunicare i frutti alle anime lontane, agganciate miseramente all’errore ed al vizio. Si esclude così qualunque egoistico accontentamento di sé: poiché il Domenicano è pronto ad abbandonare la gioia intima dei colloqui con Dio per darsi nella predicazione. 

La nostra spiritualità sarà ad esempio della Sua, credere com’Egli fu pugile fidei – adorare nella vita di rinunzia e di preghiera, com’Egli fu esempio di santità – predicare com’Egli sparse nel mondo il Verbo di Cristo. Egli da Sacerdote, noi da modeste insegnanti, nel campo immenso e tanto necessario dell’educazione e dell’istruzione religiosa e dell’istruzione profana secondo [i] principi del Vangelo, e in tutte le forme richieste dai tempi e permesse dalla Chiesa.

Predicare con l’esempio, con la parola, con l’insegnamento, a grandi e piccoli, a colti e a umili: premurose di spargere il buon seme “a tempo e fuori tempo” abbracciando con vivo spirito materno i bisogni di tutti coloro che attendono inconsapevolmente la nostra caritatevole e fervorosa azione per accostarsi al Sacerdote, all’Altare, verso la conquista della Salvezza eterna.

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